EUTANASIA NEL GATTO: COME FUNZIONA, QUANDO É NECESSARIA E COME AFFRONTARLA
09/10/2019 Categorie : Gatti , Salute
Tempo di lettura 2 minuti
L'eutanasia del gatto è un argomento delicato e straziante per un Pet Owner. Spesso questa ultima opzione viene proposta dal veterinario in seguito a diagnosi di patologie gravi, incurabili o che ridurrebbero il micio a soffrire ogni giorno in maniera progressiva.
L'eutanasia è una decisione combattuta: vorremmo che il nostro felino di casa rimanesse ancora con noi, ma non vogliamo vederlo sofferente, cambiato, letargico, dolorante... La soppressione del gatto va affrontata con l'aiuto del nostro medico veterinario di fiducia, che saprà aiutarci a fare la scelta migliore per il nostro amico peloso.
Quando l'eutanasia viene consigliata
Nei casi estremi, quando le condizioni del gatto si sono fatte critiche ed oramai senza possibilità di ripresa, il veterinario può consigliare la soppressione. Acconsentire a questa richiesta può essere una prova di amore estremo del Pet Owner verso il proprio micio.
Scegliere l'eutanasia è spesso una scelta etica per evitare inutili sofferenze al gatto. Il codice deontologico dei veterinari, art. 34, si legge: 'È responsabilità professionale del Medico Veterinario garantire, quando si deve interrompere la vita di un animale, che ciò sia fatto con il maggior grado di rispetto possibile e con l’impegno a indurre la morte nella massima assenza di dolore e stress possibile'.
Quando valutare la soppressione del gatto
Il veterinario, con il massimo del rispetto e del distacco emotivo (spesso il Pet Owner è annebbiato dai sentimenti e potrebbe rifiutare la presa in considerazione della soppressione), saprà aiutarvi nel prendere la decisione. Esistono una serie di domande, a cui è necessario rispondere con il massimo della trasparenza, per capire se il micio ha possibilità di ripresa oppure se sta venendo condannato a resistere qualche mese:
- La sofferenza del gatto è continua o intermittente?
- Il gatto è in grado di mangiare e bere in autonomia?
- Riesce a condurre un esistenza da felino, anche se con dei limiti?
- La malattia di cui è affetto è curabile o si può mantenere stabile?
- Il gatto è cosciente ed ha delle attività?
La scelta dell'eutanasia è una decisione che coinvolge raziocinio ed emotività. E' necessario capire che, per un desiderio egoistico di non lasciarlo andare, stiamo prolungando inutilmente le sue sofferenze ed il suo dolore.
Come avviene l'eutanasia del gatto
La procedura di eutanasia è semplice e indolore, per il gatto. Vengono somministrati dei farmaci, prima anestetici per addormentare il micio e favorire una transizione pacifica e serena, poi una dose di Tanax che causa una morte rapida ma assolutamente indolore. Le iniezioni vengono fatte attraverso l'arteria femorale e i farmaci entrano subito in circolo.
Durante l'eutanasia il gatto non soffre. Si riscontrano sospiri o contrazioni muscolari del tutto normali da parte del sistema nervoso centrale (anche qualche istante dopo la dichiarazione di morte clinica).
Se si decide di assistere alla soppressione, è importante mantenere uno stato d'animo tranquillo, pacifico, concedendo al nostro amico peloso qualche coccola là dove gli è sempre piaciuta, in modo da trasmettergli la serenità di cui ha bisogno.
Leggi anche: LA LEGGENDA DEL PONTE ARCOBALENO: COME AFFRONTARE IL LUTTO DEI NOSTRI AMICI ANIMALI
Si può somministrare l'eutanasia al gatto a casa?
Si tratta di una pratica diffusa nei veterinari che fanno viste a domicilio. Se le condizioni del gatto sono precarie, o non è stato necessario prendere una decisione d'urgenza (ad esempio dopo un indicente, una caduta dall'alto o il manifestarsi di una patologia acuta fulminante).
L'ambiente famigliare al micio è sicuramente di conforto ed inoltre ci permetterebbe di concederci qualche minuto senza interrompere il servizio ambulatoriale del veterinario. Eviterebbe ulteriore stress emotivo e ci permetterebbe di concederci qualche minuto insieme alla salma del nostro amico peloso.
Il costo del farmaco utilizzato per la soppressione del micio è tra i cinquanta e gli ottanta euro.
Il veterinario deciderà e consiglierà la miglior soluzione di trattamento per il corpo: in alcuni casi potrebbe essere necessario procedere ad un'autopsia per indagare eventuali cause legati alla comparsa della patologia o inerenti al peggioramento di salute improvviso.
Cosa avviene dopo la morte del gatto
Ad avvenuta dipartita del gatto il veterinario ci consiglierà diverse opzioni per la gestione del corpo. Possiamo seppellirlo (se lo facciamo in un luogo non adibito a cimitero per cani e gatti, potranno essere necessari dei permessi) oppure farlo cremare e ottenere le ceneri.
Esistono anche veri e propri servizi funebri per il gatto.
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L'eutanasia è una decisione combattuta: vorremmo che il nostro felino di casa rimanesse ancora con noi, ma non vogliamo vederlo sofferente, cambiato, letargico, dolorante... La soppressione del gatto va affrontata con l'aiuto del nostro medico veterinario di fiducia, che saprà aiutarci a fare la scelta migliore per il nostro amico peloso.
Quando l'eutanasia viene consigliata
Nei casi estremi, quando le condizioni del gatto si sono fatte critiche ed oramai senza possibilità di ripresa, il veterinario può consigliare la soppressione. Acconsentire a questa richiesta può essere una prova di amore estremo del Pet Owner verso il proprio micio.
Scegliere l'eutanasia è spesso una scelta etica per evitare inutili sofferenze al gatto. Il codice deontologico dei veterinari, art. 34, si legge: 'È responsabilità professionale del Medico Veterinario garantire, quando si deve interrompere la vita di un animale, che ciò sia fatto con il maggior grado di rispetto possibile e con l’impegno a indurre la morte nella massima assenza di dolore e stress possibile'.
Quando valutare la soppressione del gatto
Il veterinario, con il massimo del rispetto e del distacco emotivo (spesso il Pet Owner è annebbiato dai sentimenti e potrebbe rifiutare la presa in considerazione della soppressione), saprà aiutarvi nel prendere la decisione. Esistono una serie di domande, a cui è necessario rispondere con il massimo della trasparenza, per capire se il micio ha possibilità di ripresa oppure se sta venendo condannato a resistere qualche mese:
- La sofferenza del gatto è continua o intermittente?
- Il gatto è in grado di mangiare e bere in autonomia?
- Riesce a condurre un esistenza da felino, anche se con dei limiti?
- La malattia di cui è affetto è curabile o si può mantenere stabile?
- Il gatto è cosciente ed ha delle attività?
La scelta dell'eutanasia è una decisione che coinvolge raziocinio ed emotività. E' necessario capire che, per un desiderio egoistico di non lasciarlo andare, stiamo prolungando inutilmente le sue sofferenze ed il suo dolore.
Come avviene l'eutanasia del gatto
La procedura di eutanasia è semplice e indolore, per il gatto. Vengono somministrati dei farmaci, prima anestetici per addormentare il micio e favorire una transizione pacifica e serena, poi una dose di Tanax che causa una morte rapida ma assolutamente indolore. Le iniezioni vengono fatte attraverso l'arteria femorale e i farmaci entrano subito in circolo.
Durante l'eutanasia il gatto non soffre. Si riscontrano sospiri o contrazioni muscolari del tutto normali da parte del sistema nervoso centrale (anche qualche istante dopo la dichiarazione di morte clinica).
Se si decide di assistere alla soppressione, è importante mantenere uno stato d'animo tranquillo, pacifico, concedendo al nostro amico peloso qualche coccola là dove gli è sempre piaciuta, in modo da trasmettergli la serenità di cui ha bisogno.
Leggi anche: LA LEGGENDA DEL PONTE ARCOBALENO: COME AFFRONTARE IL LUTTO DEI NOSTRI AMICI ANIMALI
Si può somministrare l'eutanasia al gatto a casa?
Si tratta di una pratica diffusa nei veterinari che fanno viste a domicilio. Se le condizioni del gatto sono precarie, o non è stato necessario prendere una decisione d'urgenza (ad esempio dopo un indicente, una caduta dall'alto o il manifestarsi di una patologia acuta fulminante).
L'ambiente famigliare al micio è sicuramente di conforto ed inoltre ci permetterebbe di concederci qualche minuto senza interrompere il servizio ambulatoriale del veterinario. Eviterebbe ulteriore stress emotivo e ci permetterebbe di concederci qualche minuto insieme alla salma del nostro amico peloso.
Il costo del farmaco utilizzato per la soppressione del micio è tra i cinquanta e gli ottanta euro.
Il veterinario deciderà e consiglierà la miglior soluzione di trattamento per il corpo: in alcuni casi potrebbe essere necessario procedere ad un'autopsia per indagare eventuali cause legati alla comparsa della patologia o inerenti al peggioramento di salute improvviso.
Cosa avviene dopo la morte del gatto
Ad avvenuta dipartita del gatto il veterinario ci consiglierà diverse opzioni per la gestione del corpo. Possiamo seppellirlo (se lo facciamo in un luogo non adibito a cimitero per cani e gatti, potranno essere necessari dei permessi) oppure farlo cremare e ottenere le ceneri.
Esistono anche veri e propri servizi funebri per il gatto.