I CANI CHE AIUTANO CHI SOFFRE DI DIABETE: I CANI D'ALLERTA PER DIABETICI

26/07/2018 Categorie : Cani , Cani di Taglia Piccola , Cuccioli di cane , Curiosità , PacoHeroes gli eroi a 4 zampe di Paco , Salute

In Gran Bretagna e America sono molti i cani d'assistenza per persone con il diabete. In questi Paesi, i cani d'allarme sono considerati veri e propri animali d'accompagnamento e, come accade con i cani guida dei non vedenti, possono entrare in qualsiasi luogo con il loro padrone. Ma cosa rende così speciali ed importanti questi cani

Come possono i cani aiutare le persone diabetiche?

Non è di certo un mistero che, i cani, hanno un olfatto ben più sviluppato del nostro. Proprio su questa capacità gioca l'addestramento dei cani d'aiuto per diabetici. A differenza degli Hearing Dogs, che è bene scegliere fin da piccoli per favorirne l'addestramento, il nostro amico di casa può diventare un cane d'allarme seguendo un semplice corso 'd'apprendistato', a qualsiasi età. Ma come fanno a riconoscere il malessere del padrone diabetico? Molto semplice: grazie al loro olfatto percepiscono un aumento o una diminuzione eccessiva dell'ormone rilasciato in seguito ai picchi glicemici. 'Quando si presenta ipoglicemia o iperglicemia - spiega Daniela Cardillo, laureata in tecniche di allevamento del cane di razza ed educazione cinofila, responsabile del programma Greendogs Cani per diabetici in Italia -viene rilasciato dal diabetico un particolare odore nella saliva e nel sudore, impercettibile al nostro naso, ma che il cane è in grado di riconoscere se adeguatamente addestrato. È possibile insegnare ai cani a riconoscerlo e a mettere in atto un comportamento di emergenza. Il cane addestrato per diabetici può essere di grande aiuto, ma non si può sostituire alla diagnosi, ai controlli e alle terapie tradizionali'.

Tutti i cani vanno bene per diventare 'segnalatori' per i diabetici?

Non tutte le razze sono adatte a questo addestramento. Ad esempio i cani brachicefali (quelli con il muso 'corto') non sono particolarmente indicati perché la loro capacità olfattiva è inferiore rispetto ai cani con il muso più 'lungo', ed il loro addestramento risulta più lungo ed impegnativo. Daniela Cardillo aggiunge: 'È possibile addestrare un cane che già vive in famiglia o sceglierne uno da un canile o un allevamento. L’importante è che tra il cane e il padrone ci sia un buon rapporto e che il cane sia predisposto all'apprendimento e sia motivato a collaborare con il proprietario. Queste caratteristiche sono le prime che valutiamo. In genere il percorso dura all'incirca un anno al termine del quale viene svolto un test per valutare il lavoro svolto in modo obiettivo. È consigliabile ripetere il test una volta all'anno. Fino ad oggi abbiamo addestrato cinque cani e uno lo sto addestrando ora per le dimostrazioni'.

Come agisce il fiuto del cane con i picchi glicemici?

Il pericolo maggiore, per chi soffre di diabete, sono le crisi ipoglicemiche nelle ore notturne, ovvero quando non si assume e non si misura con regolarità la glicemia nel sangue. Una crisi ipoglicemica può facilmente porta al coma. Il cane d'allarme è in grado di riconoscere lo sfasamento dei valori (dall'odore emesso dal padrone tramite il sudore e la saliva). 'Il cane può essere addestrato a una serie di mansioni che si decidono con il paziente o la famiglia del paziente- spiega Daniela Cardillo - Ad esempio può recuperare il kit di emergenza per diabetici e portarlo al padrone, oppure può aprire la dispensa e portare succo di frutta o, in caso di bambini, può avvisare i genitori nel modo che si stabilisce: leccando una mano, saltando sul letto e così via: ogni percorso è personalizzato'.

Un supporto valido anche per chi indossa microinfusori

I microinfusori sono delle attrezzature che avvisano il paziente quando i livelli glicemici non sono nella norma e somministrano direttamente nel corpo dosi corrette di insulina. Solitamente, questa macchinetta che analizza il sangue in tempo reale, iniziano a squillare quando si sta avendo una crisi particolarmente forte e si può prontamente intervenire con un'iniezione 'extra' di insulina. Tuttavia, se il macchinario ha un malfunzionamento, o il proprietario non si sveglia al suono d'allarme, si può far intervenire il cane. A seconda dell'addestramento, il nostro amico a 4 zampe può cominciare ad abbaiare, leccare le mani o saltare sul letto.

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In Gran Bretagna e America sono molti i cani d'assistenza per persone con il diabete. In questi Paesi, i cani d'allarme sono considerati veri e propri animali d'accompagnamento e, come accade con i cani guida dei non vedenti, possono entrare in qualsiasi luogo con il loro padrone. Ma cosa rende così speciali ed importanti questi cani

Come possono i cani aiutare le persone diabetiche?

Non è di certo un mistero che, i cani, hanno un olfatto ben più sviluppato del nostro. Proprio su questa capacità gioca l'addestramento dei cani d'aiuto per diabetici. A differenza degli Hearing Dogs, che è bene scegliere fin da piccoli per favorirne l'addestramento, il nostro amico di casa può diventare un cane d'allarme seguendo un semplice corso 'd'apprendistato', a qualsiasi età. Ma come fanno a riconoscere il malessere del padrone diabetico? Molto semplice: grazie al loro olfatto percepiscono un aumento o una diminuzione eccessiva dell'ormone rilasciato in seguito ai picchi glicemici. 'Quando si presenta ipoglicemia o iperglicemia - spiega Daniela Cardillo, laureata in tecniche di allevamento del cane di razza ed educazione cinofila, responsabile del programma Greendogs Cani per diabetici in Italia -viene rilasciato dal diabetico un particolare odore nella saliva e nel sudore, impercettibile al nostro naso, ma che il cane è in grado di riconoscere se adeguatamente addestrato. È possibile insegnare ai cani a riconoscerlo e a mettere in atto un comportamento di emergenza. Il cane addestrato per diabetici può essere di grande aiuto, ma non si può sostituire alla diagnosi, ai controlli e alle terapie tradizionali'.

Tutti i cani vanno bene per diventare 'segnalatori' per i diabetici?

Non tutte le razze sono adatte a questo addestramento. Ad esempio i cani brachicefali (quelli con il muso 'corto') non sono particolarmente indicati perché la loro capacità olfattiva è inferiore rispetto ai cani con il muso più 'lungo', ed il loro addestramento risulta più lungo ed impegnativo. Daniela Cardillo aggiunge: 'È possibile addestrare un cane che già vive in famiglia o sceglierne uno da un canile o un allevamento. L’importante è che tra il cane e il padrone ci sia un buon rapporto e che il cane sia predisposto all'apprendimento e sia motivato a collaborare con il proprietario. Queste caratteristiche sono le prime che valutiamo. In genere il percorso dura all'incirca un anno al termine del quale viene svolto un test per valutare il lavoro svolto in modo obiettivo. È consigliabile ripetere il test una volta all'anno. Fino ad oggi abbiamo addestrato cinque cani e uno lo sto addestrando ora per le dimostrazioni'.

Come agisce il fiuto del cane con i picchi glicemici?

Il pericolo maggiore, per chi soffre di diabete, sono le crisi ipoglicemiche nelle ore notturne, ovvero quando non si assume e non si misura con regolarità la glicemia nel sangue. Una crisi ipoglicemica può facilmente porta al coma. Il cane d'allarme è in grado di riconoscere lo sfasamento dei valori (dall'odore emesso dal padrone tramite il sudore e la saliva). 'Il cane può essere addestrato a una serie di mansioni che si decidono con il paziente o la famiglia del paziente- spiega Daniela Cardillo - Ad esempio può recuperare il kit di emergenza per diabetici e portarlo al padrone, oppure può aprire la dispensa e portare succo di frutta o, in caso di bambini, può avvisare i genitori nel modo che si stabilisce: leccando una mano, saltando sul letto e così via: ogni percorso è personalizzato'.

Un supporto valido anche per chi indossa microinfusori

I microinfusori sono delle attrezzature che avvisano il paziente quando i livelli glicemici non sono nella norma e somministrano direttamente nel corpo dosi corrette di insulina. Solitamente, questa macchinetta che analizza il sangue in tempo reale, iniziano a squillare quando si sta avendo una crisi particolarmente forte e si può prontamente intervenire con un'iniezione 'extra' di insulina. Tuttavia, se il macchinario ha un malfunzionamento, o il proprietario non si sveglia al suono d'allarme, si può far intervenire il cane. A seconda dell'addestramento, il nostro amico a 4 zampe può cominciare ad abbaiare, leccare le mani o saltare sul letto.

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