SINDROME DEI CANI BIANCHI O SINDROME DI SHAKER: COS'È E COME RICONOSCERLA
03/07/2018 Categorie : Cani , Cani di Taglia Piccola , Cuccioli di cane , Salute
I principali sintomi della Sindrome dei cani bianchi o di Shaker, sono di natura neurologica e muscolare. A differenza della sindrome vestibolare, facile a manifestarsi nei cani anziani, la Sindrome di Shaker colpisce principalmente entrambi i sessi, in particolare cani adulti o giovani. Conosciuta anche con il nome di Sindrome del tremore generalizzato, non si sa ancora con certezza a che cosa possa essere dovuta. I cani di colore bianco hanno una particolare predisposizione a soffrire di Sindrome di Shaker, per questo, tra i vari nomi che possiede, è detta anche Sindrome dei cani dal manto bianco.
Sindrome dei manti bianchi, Sindrome del tremolio generalizzato, Sindrome di Shaker... molti nomi, ed una difficilissima diagnosi
La Sindrome di Shaker è caratterizzata da una patologia infiammatoria del cervelletto del cane. Il cervelletto è responsabile del sistema nervoso centrale e si occupa in particolare della coordinazione, dei movimenti e delle contrazioni muscolari volontarie. Non si sa ancora con certezza quale sia la causa di questa infiammazione: alcuni veterinari sostengono si tratti di un qualche agente patogeno o batteriologico, mentre altri credono sia solo una questione di predisposizione genetica.
Il principale sintomo della Sindrome del tremolio generalizzato è, appunto, il tremore del cane. L'animale sembra scosso da brividi molto intensi e incontrollabili. Effettuare una diagnosi è difficile perché i tremori non sono un sintomo patognomonico (non può essere associato con certezza ad una patologia piuttosto che un'altra). Si riesce a stabilire con maggior precisione se si tratta di Sindrome di Shaker, quando i sintomi si manifestano tutti i giorni e per molto tempo consecutivamente.
La conferma del veterinario è fondamentale
Se pensi che il tuo cane possa soffrire della Sindrome del tremore generalizzato, è necessario portarlo immediatamente dal veterinario di fiducia. Gli esami che vengono prescritti, per scongiurare questa sindrome e capire se non ci stiamo trovando davanti a un cane con problemi di convulsioni, comportamentali, o di ipotermia, sono diversi. Il veterinario procederà a: analizzare la storia clinica del cane, analizzare la sintomatologia, predisporre esami del sangue, urina e dei livelli di elettroliti. Se la diagnosi non esclude ancora la Sindrome dei cani dal manto bianco, si procederà al prelievo del liquido cefalorachidiano.
Ti ricordiamo che, prima di cadere nel panico e correre dal veterinario, esistono alcune razze di cani che per loro natura tremano molto senza avere particolari patologie, come ad esempio il Chihuahua.
Come curare ed intervenire sulla Sindrome di Shaker del cane
La Sindrome dei manti bianchi può avere delle serie ripercussione sulla salute generale del cane. Nausea, tremori, capogiri, che possono deprimere l'animale, compromettendo ancora di più il suo organismo. Una volta diagnosticata la malattia il veterinario sarà in grado di prescrivere le cure migliori. Nei casi gravi, il cane può essere ricoverato in ospedale per qualche giorno.
Le cure adottate sono solitamente a base di cortisone, un antinfiammatorio molto potente che, come effetto indesiderato, ha l'abbassamento delle difese del sistema immunitario del cane.
Se la patologia non viene sconfitta repentinamente, è possibile che si cronicizzi, rendendo necessarie cure a distanza di tempo.
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Sindrome dei manti bianchi, Sindrome del tremolio generalizzato, Sindrome di Shaker... molti nomi, ed una difficilissima diagnosi
La Sindrome di Shaker è caratterizzata da una patologia infiammatoria del cervelletto del cane. Il cervelletto è responsabile del sistema nervoso centrale e si occupa in particolare della coordinazione, dei movimenti e delle contrazioni muscolari volontarie. Non si sa ancora con certezza quale sia la causa di questa infiammazione: alcuni veterinari sostengono si tratti di un qualche agente patogeno o batteriologico, mentre altri credono sia solo una questione di predisposizione genetica.
Il principale sintomo della Sindrome del tremolio generalizzato è, appunto, il tremore del cane. L'animale sembra scosso da brividi molto intensi e incontrollabili. Effettuare una diagnosi è difficile perché i tremori non sono un sintomo patognomonico (non può essere associato con certezza ad una patologia piuttosto che un'altra). Si riesce a stabilire con maggior precisione se si tratta di Sindrome di Shaker, quando i sintomi si manifestano tutti i giorni e per molto tempo consecutivamente.
La conferma del veterinario è fondamentale
Se pensi che il tuo cane possa soffrire della Sindrome del tremore generalizzato, è necessario portarlo immediatamente dal veterinario di fiducia. Gli esami che vengono prescritti, per scongiurare questa sindrome e capire se non ci stiamo trovando davanti a un cane con problemi di convulsioni, comportamentali, o di ipotermia, sono diversi. Il veterinario procederà a: analizzare la storia clinica del cane, analizzare la sintomatologia, predisporre esami del sangue, urina e dei livelli di elettroliti. Se la diagnosi non esclude ancora la Sindrome dei cani dal manto bianco, si procederà al prelievo del liquido cefalorachidiano.
Ti ricordiamo che, prima di cadere nel panico e correre dal veterinario, esistono alcune razze di cani che per loro natura tremano molto senza avere particolari patologie, come ad esempio il Chihuahua.
Come curare ed intervenire sulla Sindrome di Shaker del cane
La Sindrome dei manti bianchi può avere delle serie ripercussione sulla salute generale del cane. Nausea, tremori, capogiri, che possono deprimere l'animale, compromettendo ancora di più il suo organismo. Una volta diagnosticata la malattia il veterinario sarà in grado di prescrivere le cure migliori. Nei casi gravi, il cane può essere ricoverato in ospedale per qualche giorno.
Le cure adottate sono solitamente a base di cortisone, un antinfiammatorio molto potente che, come effetto indesiderato, ha l'abbassamento delle difese del sistema immunitario del cane.
Se la patologia non viene sconfitta repentinamente, è possibile che si cronicizzi, rendendo necessarie cure a distanza di tempo.