TUMORE DEI CANI: E' IN ARRIVO UN VACCINO?

04/06/2016 Categorie : Cani

L’Università di Torino sta sperimentando un vaccino per salvare i cani dal tumore e che servirà soprattutto per evitare cadute post-intervento. Gli studiosi di Biotecnologie e Veterinaria hanno messo a punto un protocollo sperimentale che prevede la creazione di un dna misto uomo-cane così da produrre un vaccino anti tumorale.

La sopravvivenza ad un anno dall'intervento passa dal 30% al 70% dei casi

Con l’allungarsi della vita media dei cani, dovuta ad un miglioramento dell’alimentazione e a padroni sempre più informati e consapevoli, sono sempre più frequenti i casi di melanoma maligno. Questi tumori vengono trattati con radioterapia o tramite interventi chirurgici eseguiti da veterinari specializzati. Questi interventi riescono a controllare localmente il tumore, ma il tasso di sopravvivenza a un anno non supera il 30% dei pazienti a causa dell’insorgere di recidive e metastasi. Ed è a questo punto che il vaccino “MeraVax” dimostra la sua efficacia: la sperimentazione ha, infatti, spostato la sopravvivenza dal 30 al 73%: non sostituisce, dunque, le operazioni e le terapie tradizionali, ma le affianca in un protocollo di cura molto più efficace.

Da sperimentazione a start-up: costo previsto 50 euro al mese per un anno

Si consolida la speranza concreta di rallentare o addirittura evitare le ricadute e l’insorgenza di metastasi. Il vaccino sperimentale è stato premiato da “Made in Research” e si trasformerà presto in start-up: le ricercatrici Federica Cavallo e Federica Riccardo inizieranno, infatti, il proprio percorso dentro l’incubatore dell’Università per trasformare il loro progetto in impresa. Il vaccino non è ancora in commercio ma si stima possa costare 50 euro al mese per circa un anno. Ma l’obiettivo delle ricercatrici è chiaro: se questa sperimentazione consentirà di arrivare a un vaccino anche per le persone, il cane si dimostrerà ancora una volta il migliore amico dell’uomo.

Il migliore amico dell'uomo: un vaccino che guarda al futuro della medicina

La storia di questo vaccino consolida l’alleanza tra l’uomo e il suo migliore amico: il segreto del suo successo sta nella creazione di un dna misto uomo-cane capace di far recedere le cellule tumorali. Un’alleanza che si trasforma in medicina grazie alla preparazione di due ricercatrici torinesi, che hanno scoperto che mescolando le frequenze aumenta la risposta e si creano più anticorpi: si potenzia la lotta dell’organismo alle cellule di tumore residue dopo l’operazione chirurgica o la radioterapia.

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TUMORE DEI CANI: E' IN ARRIVO UN VACCINO?

Cani

L’Università di Torino sta sperimentando un vaccino per salvare i cani dal tumore e che servirà soprattutto per evitare cadute post-intervento. Gli studiosi di Biotecnologie e Veterinaria hanno messo a punto un protocollo sperimentale che prevede la creazione di un dna misto uomo-cane così da produrre un vaccino anti tumorale.

La sopravvivenza ad un anno dall'intervento passa dal 30% al 70% dei casi

Con l’allungarsi della vita media dei cani, dovuta ad un miglioramento dell’alimentazione e a padroni sempre più informati e consapevoli, sono sempre più frequenti i casi di melanoma maligno. Questi tumori vengono trattati con radioterapia o tramite interventi chirurgici eseguiti da veterinari specializzati. Questi interventi riescono a controllare localmente il tumore, ma il tasso di sopravvivenza a un anno non supera il 30% dei pazienti a causa dell’insorgere di recidive e metastasi. Ed è a questo punto che il vaccino “MeraVax” dimostra la sua efficacia: la sperimentazione ha, infatti, spostato la sopravvivenza dal 30 al 73%: non sostituisce, dunque, le operazioni e le terapie tradizionali, ma le affianca in un protocollo di cura molto più efficace.

Da sperimentazione a start-up: costo previsto 50 euro al mese per un anno

Si consolida la speranza concreta di rallentare o addirittura evitare le ricadute e l’insorgenza di metastasi. Il vaccino sperimentale è stato premiato da “Made in Research” e si trasformerà presto in start-up: le ricercatrici Federica Cavallo e Federica Riccardo inizieranno, infatti, il proprio percorso dentro l’incubatore dell’Università per trasformare il loro progetto in impresa. Il vaccino non è ancora in commercio ma si stima possa costare 50 euro al mese per circa un anno. Ma l’obiettivo delle ricercatrici è chiaro: se questa sperimentazione consentirà di arrivare a un vaccino anche per le persone, il cane si dimostrerà ancora una volta il migliore amico dell’uomo.

Il migliore amico dell'uomo: un vaccino che guarda al futuro della medicina

La storia di questo vaccino consolida l’alleanza tra l’uomo e il suo migliore amico: il segreto del suo successo sta nella creazione di un dna misto uomo-cane capace di far recedere le cellule tumorali. Un’alleanza che si trasforma in medicina grazie alla preparazione di due ricercatrici torinesi, che hanno scoperto che mescolando le frequenze aumenta la risposta e si creano più anticorpi: si potenzia la lotta dell’organismo alle cellule di tumore residue dopo l’operazione chirurgica o la radioterapia.

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