CODA SPELACCHIATA NEL CANE E NEL GATTO: COS'È LA CODA DA STALLONE E COME SI CURA

17/10/2018 Categorie : Cani , Gatti , Salute

Tempo di lettura di questo articolo: 2 minuti

Il gatto ed il cane manifestano una coda 'spelacchiata'? Allora potrebbe trattarsi della coda da stallone. Questa patologia si manifesta molto più sovente di quanto si possa immaginare, ecco a cosa è dovuta:

Coda da stallone: a cosa è dovuta la perdita del pelo

Conosciuta comunemente come coda da stallone, in medicina veterinaria è chiamata iperplasia delle ghiandole sopracaudali. Si tratta di una perdita del pelo localizzata nella zona della coda del cane e del gatto. Le ghiandole sopracaudali si occupano di secernere fermoni, che per il nostro naso sono inodore, ma che danno importanti segnali sulla salute e l'equilibrio del Pet agli altri animali. Queste ghiandole si trovano anche sul muso, tra i polpasterlli (per quello scalciano dopo aver fatto i bisogni) e nella zona perianale. Le ghiandole sopracaudali sono facilmente identificabile toccando delicatamente la zona alla base della coda del cane e del gatto. Qui il pelo è sovente più spesso e duro di quello circostante.

Infiammazione delle ghiandole caudali: come si manifesta la coda da stallone nel cane e nel gatto

Come abbiamo già visto in altri editoriali, le ghiandole possono infiammarsi o infettarsi. Questo comporta una produzione eccessiva di sebo che si accumula (iperplasia), e ha numerosi sintomi: pelo unto alla base della coda (appiccicoso), depositi scuri, punti neri, arrossamento della cute, caduta del pelo. La zona emana un cattivo odore e può comparire anche forfora

Quasi sempre i sintomi sono limitati alla zona sopracaudale, ma in casi di infezioni più estese, manifestarsi sull'intero bacino e la lunghezza della coda. 

Oltre ad un problema di smaltimento di sebo ed ormoni, l'infiammazione può anche essere causata da una cattiva igiene del cane e del gatto. Se il micio non dedica abbastanza tempo alla pulizia della zona o il cane non viene lavato nella giusta maniera, le ghiandole trovano i condotti di espulsione intasati (punti neri) e ristagnano nel liquido che producono. L'infiammazione può anche essere causata da:

  • Batteri (piodermite)
  • Funghi (dermatofitosi)
  • Parassiti (pulci, zecche e pidocchi)
  • Tumori delle ghiandole sopracaudali

La coda da stallone si manifesta soprattutto in cani e gatti neri

Questa patologia ha un incidenza più alta nei cani e nei gatti marchi neri non castrati. Questo accade perché, il testosterone (l'ormone sessuale maschile) viene prodotto, in alcuni casi, in eccedenza. L'aumento della produzione di testosterone può 'intasare' le ghiandole sopracaudali, e generare così un accumulo, ed una possibile infiammazione di questa zona. Questo non esclude che, maschi e femmine castrati, possano manifestare la coda da stallone, ma con un'incidenza inferiore.

Come si cura la coda da stallone

La coda dello stallone, nella sua forma di infiammazione ed infezione, non è difficile da curare. Innanzitutto bisogna migliorare l'igiene del cane e del gatto, utilizzando prodotti specifici delicati, shampoo dermatologici e lozioni specificheIl veterinario saprà poi consigliare il miglior trattamento in caso di infezioni, acute o meno, che solitamente è la prescrizione di antibiotici, antinfiammatori, antimicotici o altri farmaci adatti

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Conosciuta comunemente come coda da stallone, in medicina veterinaria è chiamata iperplasia delle ghiandole sopracaudali. Si tratta di una perdita del pelo localizzata nella zona della coda del cane e del gatto. Le ghiandole sopracaudali si occupano di secernere fermoni, che per il nostro naso sono inodore, ma che danno importanti segnali sulla salute e l'equilibrio del Pet agli altri animali. Queste ghiandole si trovano anche sul muso, tra i polpasterlli (per quello scalciano dopo aver fatto i bisogni) e nella zona perianale. Le ghiandole sopracaudali sono facilmente identificabile toccando delicatamente la zona alla base della coda del cane e del gatto. Qui il pelo è sovente più spesso e duro di quello circostante.

Infiammazione delle ghiandole caudali: come si manifesta la coda da stallone nel cane e nel gatto

Come abbiamo già visto in altri editoriali, le ghiandole possono infiammarsi o infettarsi. Questo comporta una produzione eccessiva di sebo che si accumula (iperplasia), e ha numerosi sintomi: pelo unto alla base della coda (appiccicoso), depositi scuri, punti neri, arrossamento della cute, caduta del pelo. La zona emana un cattivo odore e può comparire anche forfora

Quasi sempre i sintomi sono limitati alla zona sopracaudale, ma in casi di infezioni più estese, manifestarsi sull'intero bacino e la lunghezza della coda. 

Oltre ad un problema di smaltimento di sebo ed ormoni, l'infiammazione può anche essere causata da una cattiva igiene del cane e del gatto. Se il micio non dedica abbastanza tempo alla pulizia della zona o il cane non viene lavato nella giusta maniera, le ghiandole trovano i condotti di espulsione intasati (punti neri) e ristagnano nel liquido che producono. L'infiammazione può anche essere causata da:

  • Batteri (piodermite)
  • Funghi (dermatofitosi)
  • Parassiti (pulci, zecche e pidocchi)
  • Tumori delle ghiandole sopracaudali

La coda da stallone si manifesta soprattutto in cani e gatti neri

Questa patologia ha un incidenza più alta nei cani e nei gatti marchi neri non castrati. Questo accade perché, il testosterone (l'ormone sessuale maschile) viene prodotto, in alcuni casi, in eccedenza. L'aumento della produzione di testosterone può 'intasare' le ghiandole sopracaudali, e generare così un accumulo, ed una possibile infiammazione di questa zona. Questo non esclude che, maschi e femmine castrati, possano manifestare la coda da stallone, ma con un'incidenza inferiore.

Come si cura la coda da stallone

La coda dello stallone, nella sua forma di infiammazione ed infezione, non è difficile da curare. Innanzitutto bisogna migliorare l'igiene del cane e del gatto, utilizzando prodotti specifici delicati, shampoo dermatologici e lozioni specificheIl veterinario saprà poi consigliare il miglior trattamento in caso di infezioni, acute o meno, che solitamente è la prescrizione di antibiotici, antinfiammatori, antimicotici o altri farmaci adatti

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