FeLV, FIV e FIP: RICONOSCERLE E COME CURARLE
01/04/2022 Categorie : Gatti , Salute
Ti ricordiamo che questo articolo non ti fornirà gli strumenti per una diagnosi o delle cure fai-da-te. Una diagnosi ed una terapia accurata (all'avanguardia con le moderne tecniche veterinarie) sarà eseguita solo ed esclusivamente da un veterinario. Le informazioni riportate in questo articolo sono esclusivamente di carattere generale.
FeLV, FIV e FIP sono tre malattie che chi ha già sentito nominare rabbrividisce. Sicuramente riscontrare uno di questi virus nel proprio gatto è fonte di sconforto e angosce. Se invece non ne hai mai sentito parlare, è bene conoscerle, saperle identificare e portare il micio quanto prima dal veterinario per le dovute cure.
FeLV: leucemia felina
Il virus della FeLV, è trasmissibile da gatto malato a gatto sano tramite:
- contatto con il naso
- la saliva
- le feci
- l'urina
- sangue.
Comunemente è anche chiamata Leucemia Felina. Il gatto malato di FeLV può venir catalogato in 3 stadi differenti:
- NON PORTATORE: I gatti più fortunati, forse per un sistema immunitario più forte, forse per una predisposizione genetica non ancora perfettamente chiara, riescono a non contrarla anche se sottoposti agli stimoli
- PORTATORE TRANSITORIO: Il gatto contrae il virus ma il sistema immunitario reagisce positivamente e, dopo un anno, lo si può dichiarare portatore "transitorio", ovvero la malattia non peggiorerà. Sovente un gatto "transitorio" al virus della FeLV è anche quasi immuni alla FIV.
- PORTATORE: Il gatto non rientra nei due casi precedenti, quindi manifesta la malattia nella sua interezza
Sicuramente l'ultimo caso è quello più tragico: il gatto positivo alla FeLV ha uno scompenso del sistema immunitario, che non è più in grado di contrastare infezioni ed attacchi patogeni esterni. I sintomi più comuni sono: problemi all'apparato digerente (diarrea, vomito), problemi all'apparato respiratorio e orale (piaghe, asma, tosse), sintomatologia della palle (rush cutanei, perdita del pelo, macchie sulla pelle), predisposizione ai tumori ed all'anemia.
La FeLV purtroppo è incurabile e porta alla morte del gatto nel giro di qualche anno. L'unico modo per avere una risposta certa, dopo che si sono manifestate patologie correlate, è un test sierologio del sangue. Se dalle analisi risultassero anticorpi alla malattia, significa che il gatto è un portatore sano.
Vaccino contro la FeLV
Esiste un vaccino per la FeLV che oltrettutto ha un'ottima soglia di successo: copre più del 95% dei casi a rischio. Prima di fare un qualsiasi vaccino è essenziale fare un controllo che FIV e FeLV non siano già presenti nel sangue per scongiurare un peggioramento delle condizioni (i gatti FeLV+ sono già altamente immunodepressi e potrebbero peggiorare drasticamente). C'è anche un rovescio della medaglia: da una stetistica del settore, risulta una possibile causa-effetto per quanto riguarda vaccinazione e tumori della pelle, è sconsigliata la vaccinazione se il gatto non avrà mai contatti con altri animali a rischio.
FIV: sindrome di immunodeficienza felina
Molto spesso la FIV viene paragonata all'immunodeficieza umana. Le due malattie hanno molto in comune ma è bene precisare che questa sindrome non può essere contratta dall'uomo attraverso il gatto. I gatti non sterilizzati ed in attività, sono quelli maggiormente esposti al contagio: la FIV si trasmette tramite la saliva dell'animale malato che entra in circolo nel sangue di quello sano (con un morso, un graffio ecc) e tramite i rapporti sessuali.
Il gatto contagiato da FIV non manifesta subito i sintomi, ma a lungo termine diventa soggetto a:
- Infezioni respiratorie e delle vie aeree
- Problemi alle vie urinarie
- Gengiviti e problemi del cavo orale
- Inappetenza e dimagrimento
- Diarrea acuta
- Letargia
- Il gatto positivo alla FIV sembra non reagire minimamente agli antibiotici ed alle cure generali
La FIV è paragonabile al HIV umana, quindi non guaribile, ma con cure continuative a base di interferone, un potente immuno modulatore, permette di mantenere un corretto tenore di vita. Stress ed un'ambiente poco igienico, avvantaggiano il progredire della malattia. Se si mantengono abitudini costanti, ottima alimentazione e cure prescritte da un medico veterinario, allora la qualità della vita di un gatto FIV+ sarà praticamente uguale a quella di uno sano.
E' buona norma anche integrare l'alimentazione di un gatto malato con integratori specifici che permettono di mantenere un sistema immunitario forte e un corretto apporto di sostanza nutritive difficilmente assimilabili.
Per la FIV, per il gatto come nella patologia simile dell'uomo, non esiste alcun vaccito.
FIP: peritonite infettiva felina
La Peritonite invettiva felina, o FIP, è una malattia di cui non sono ancora certe le cause. La maggior parte dei ceppi della FIP hanno radice comune nel coronavirus (FECV) che, generalmente, non scatena nessun sintomo al momento della contrazione tanto che, la maggior parte dei gatti, ne sono immuni, o lo manifestano come un raffreddore.
Tra il 5% ed il 10% dei gatti che prendono il virus FECV si assiste ad una mutazione aggressiva del virus che si "aggancia" agli anticorpi dell'animale. In questa maniera, invece di diventare i "paladini dell'ordine" i globuli bianchi diventano il mezzo di trasporto del virus che comincia ad attaccare e distruggere gli organi interni del gatto.
I sintomi più diffusi sono:
- starnuti
- lacrimazione
- secrezione nasale eccessiva
- diarrea
- disturbi intestinali
- perdita d'appetito
- perdita di peso
- pelo ruvido al tatto
- febbre
- letargia
- anemia
- incontinenza
- tremori
- difficoltà a mantenersi in equilibrio
- costipazione
Tutti questi sintomi possono però essere facilmente presi per altre patologie se non si provvede ad un'analisi del siero sanguigno. Inoltre, la FIP è diagnosticabile prima del decesso del gatto solo se è suppurativa, ovvero se, nonostante il visibile dimagrimento del gatto, il suo addome appare gonfio e pieno di liquido. In questo caso, con un prelievo, si arriva ad una diagnosi precisa.
Sovente però la FIP è secca, ovvero non permette al corpo di produrre liquidi ed è riscontrabile solo con un'esame autoptico post mortem. La FIP Neurologica è stata recentemente aggiunta tra le FIP secche, questa lede soprattutto il sistema nevoso centrale e può causare sindrome vestibolare e disturbi neurologici vari.
La mortalità della FIP vari a seconda del tempo di diagnosi e di intervento terapeutico. Resta comunque tra le malattie infettive del gatto con la maggior mortalità.
A seconda della gravità dell'infezione, il veterinario può prescrivere cure palliative per limitare il dolore, per scongiurare la comparsa immediata di altri sintomi collegati oppure farmaci per l'eventuale controllo dell'infezione.
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Ti ricordiamo che questo articolo non ti fornirà gli strumenti per una diagnosi o delle cure fai-da-te. Una diagnosi ed una terapia accurata (all'avanguardia con le moderne tecniche veterinarie) sarà eseguita solo ed esclusivamente da un veterinario. Le informazioni riportate in questo articolo sono esclusivamente di carattere generale.
FeLV, FIV e FIP sono tre malattie che chi ha già sentito nominare rabbrividisce. Sicuramente riscontrare uno di questi virus nel proprio gatto è fonte di sconforto e angosce. Se invece non ne hai mai sentito parlare, è bene conoscerle, saperle identificare e portare il micio quanto prima dal veterinario per le dovute cure.
FeLV: leucemia felina
Il virus della FeLV, è trasmissibile da gatto malato a gatto sano tramite:
- contatto con il naso
- la saliva
- le feci
- l'urina
- sangue.
Comunemente è anche chiamata Leucemia Felina. Il gatto malato di FeLV può venir catalogato in 3 stadi differenti:
- NON PORTATORE: I gatti più fortunati, forse per un sistema immunitario più forte, forse per una predisposizione genetica non ancora perfettamente chiara, riescono a non contrarla anche se sottoposti agli stimoli
- PORTATORE TRANSITORIO: Il gatto contrae il virus ma il sistema immunitario reagisce positivamente e, dopo un anno, lo si può dichiarare portatore "transitorio", ovvero la malattia non peggiorerà. Sovente un gatto "transitorio" al virus della FeLV è anche quasi immuni alla FIV.
- PORTATORE: Il gatto non rientra nei due casi precedenti, quindi manifesta la malattia nella sua interezza
Sicuramente l'ultimo caso è quello più tragico: il gatto positivo alla FeLV ha uno scompenso del sistema immunitario, che non è più in grado di contrastare infezioni ed attacchi patogeni esterni. I sintomi più comuni sono: problemi all'apparato digerente (diarrea, vomito), problemi all'apparato respiratorio e orale (piaghe, asma, tosse), sintomatologia della palle (rush cutanei, perdita del pelo, macchie sulla pelle), predisposizione ai tumori ed all'anemia.
La FeLV purtroppo è incurabile e porta alla morte del gatto nel giro di qualche anno. L'unico modo per avere una risposta certa, dopo che si sono manifestate patologie correlate, è un test sierologio del sangue. Se dalle analisi risultassero anticorpi alla malattia, significa che il gatto è un portatore sano.
Vaccino contro la FeLV
Esiste un vaccino per la FeLV che oltrettutto ha un'ottima soglia di successo: copre più del 95% dei casi a rischio. Prima di fare un qualsiasi vaccino è essenziale fare un controllo che FIV e FeLV non siano già presenti nel sangue per scongiurare un peggioramento delle condizioni (i gatti FeLV+ sono già altamente immunodepressi e potrebbero peggiorare drasticamente). C'è anche un rovescio della medaglia: da una stetistica del settore, risulta una possibile causa-effetto per quanto riguarda vaccinazione e tumori della pelle, è sconsigliata la vaccinazione se il gatto non avrà mai contatti con altri animali a rischio.
FIV: sindrome di immunodeficienza felina
Molto spesso la FIV viene paragonata all'immunodeficieza umana. Le due malattie hanno molto in comune ma è bene precisare che questa sindrome non può essere contratta dall'uomo attraverso il gatto. I gatti non sterilizzati ed in attività, sono quelli maggiormente esposti al contagio: la FIV si trasmette tramite la saliva dell'animale malato che entra in circolo nel sangue di quello sano (con un morso, un graffio ecc) e tramite i rapporti sessuali.
Il gatto contagiato da FIV non manifesta subito i sintomi, ma a lungo termine diventa soggetto a:
- Infezioni respiratorie e delle vie aeree
- Problemi alle vie urinarie
- Gengiviti e problemi del cavo orale
- Inappetenza e dimagrimento
- Diarrea acuta
- Letargia
- Il gatto positivo alla FIV sembra non reagire minimamente agli antibiotici ed alle cure generali
La FIV è paragonabile al HIV umana, quindi non guaribile, ma con cure continuative a base di interferone, un potente immuno modulatore, permette di mantenere un corretto tenore di vita. Stress ed un'ambiente poco igienico, avvantaggiano il progredire della malattia. Se si mantengono abitudini costanti, ottima alimentazione e cure prescritte da un medico veterinario, allora la qualità della vita di un gatto FIV+ sarà praticamente uguale a quella di uno sano.
E' buona norma anche integrare l'alimentazione di un gatto malato con integratori specifici che permettono di mantenere un sistema immunitario forte e un corretto apporto di sostanza nutritive difficilmente assimilabili.
Per la FIV, per il gatto come nella patologia simile dell'uomo, non esiste alcun vaccito.
FIP: peritonite infettiva felina
La Peritonite invettiva felina, o FIP, è una malattia di cui non sono ancora certe le cause. La maggior parte dei ceppi della FIP hanno radice comune nel coronavirus (FECV) che, generalmente, non scatena nessun sintomo al momento della contrazione tanto che, la maggior parte dei gatti, ne sono immuni, o lo manifestano come un raffreddore.
Tra il 5% ed il 10% dei gatti che prendono il virus FECV si assiste ad una mutazione aggressiva del virus che si "aggancia" agli anticorpi dell'animale. In questa maniera, invece di diventare i "paladini dell'ordine" i globuli bianchi diventano il mezzo di trasporto del virus che comincia ad attaccare e distruggere gli organi interni del gatto.
I sintomi più diffusi sono:
- starnuti
- lacrimazione
- secrezione nasale eccessiva
- diarrea
- disturbi intestinali
- perdita d'appetito
- perdita di peso
- pelo ruvido al tatto
- febbre
- letargia
- anemia
- incontinenza
- tremori
- difficoltà a mantenersi in equilibrio
- costipazione
Tutti questi sintomi possono però essere facilmente presi per altre patologie se non si provvede ad un'analisi del siero sanguigno. Inoltre, la FIP è diagnosticabile prima del decesso del gatto solo se è suppurativa, ovvero se, nonostante il visibile dimagrimento del gatto, il suo addome appare gonfio e pieno di liquido. In questo caso, con un prelievo, si arriva ad una diagnosi precisa.
Sovente però la FIP è secca, ovvero non permette al corpo di produrre liquidi ed è riscontrabile solo con un'esame autoptico post mortem. La FIP Neurologica è stata recentemente aggiunta tra le FIP secche, questa lede soprattutto il sistema nevoso centrale e può causare sindrome vestibolare e disturbi neurologici vari.
La mortalità della FIP vari a seconda del tempo di diagnosi e di intervento terapeutico. Resta comunque tra le malattie infettive del gatto con la maggior mortalità.
A seconda della gravità dell'infezione, il veterinario può prescrivere cure palliative per limitare il dolore, per scongiurare la comparsa immediata di altri sintomi collegati oppure farmaci per l'eventuale controllo dell'infezione.